Se fossi mare,
farei giocare i pesci piccoli con quelli grossi, le stelle marine con le anemoni,
i cavallucci marini con i calamari, le ostriche e le meduse.
Coccolerei i corpi delle persone che ospito sul fondo,
con la corrente e le risacche li farei danzare.
Chiederei alle onde di portare il loro saluto a quanti li stanno ancora aspettando.
Le mie lacrime farebbero alzare il mio livello e quello dei miei fratelli.
Alzerei il vento per urlare contro l’ipocrisia e l’indifferenza,
lo farei soffiare sempre più forte finché
burrasca e tempesta abbiano forza sufficiente per raggiungere coloro che lucrano sulla vita.
Solo allora calmerei le raffiche,
Con la bonaccia e il sereno, cullerei la memoria di chi accolgo e curo nel mio fluido abbraccio,
leverei una brezza leggera perché i loro nomi non vengano dimenticati,
portando ovunque Pace e Giustizia.