𝗔𝗿𝗿𝗶𝘃𝗲𝗱𝗲𝗿𝗰𝗶

𝗖𝗿𝗼𝗻𝗮𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗿𝗼𝘀𝘀𝗮, 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝟲𝟭: 𝟬𝟳/𝟬𝟱/𝟮𝟬𝟮𝟬

Com’era prevedibile con l’inizio della Fase 2, e la probabile anticipazione dei tempi annunciata dal presidente Bonaccini, altri volontari ci stanno salutando.
Sono momenti tanto carichi di speranza per la vita che riprende quanto tristi per un’esperienza così coinvolgente che si sta interrompendo… o cambiando.
Sono stati 2 mesi veramente intensi, coinvolgenti, ricchi di emozioni.
Sono stati 2 mesi di lavoro impegnativo in un clima veramente sereno.
Sono stati 2 mesi in cui ci siamo conosciuti e scoperti così diversi l’uno dall’altro.
Sono stati 2 mesi che, pur non conoscendoci, abbiamo intessuto fraternità.
Sono stati 2 mesi in cui abbiamo rivoluzionato i nostri servizi per adeguarli al rischio Coronavirus.
Sono stati 2 mesi dove, dopo aver subito l’attacco del Covid-19, abbiamo saputo reagire e affrontarlo a testa alta.
Sono stati 2 mesi in cui abbiamo costruito qualcosa, senza che ne avessimo avuta la piena consapevolezza, molto più grande delle nostre possibilità.
Sono stati 2 mesi in cui la paura, in maniera più o meno silente, ci ha accompagnato.
Sono stati 2 mesi il cui ricordo ci accompagnerà per molto, molto tempo.
Sono stati 2 mesi che, sicuramente, hanno inciso sul nostro modo di vedere la vita.
È molto commovente come ognuno, a secondo del lavoro che andrà a riprendere, sia preoccupato che ci sia posto per lui nei servizi del fine settimana o a partire da ottobre.
Mi sembra di poter affermare, con tutta tranquillità, e fuor di retorica, quanto questo dimostra come, nel momento in cui si donano tempo, energie, testa nel servizio degli altri i primi a beneficiarne siamo proprio noi.
Mentre aiutiamo chi è in difficoltà i primi ad essere aiutati siamo noi stessi.
Aiutare gli altri, aiuta a migliorare le nostre fragilità e a farci crescere come persone.
Aiutare gli altri, aiuta ad essere sempre più consapevoli dell’importanza che ognuno ha nella nostra comunità.
Aiutare gli altri, aiuta noi, la nostra comunità… la società!
È allora importante, mentre ci salutiamo, invitare tutti ad impegnarsi, per quanto possono, perché il futuro dipende da ognuno di noi.
Arrivederci, ci ritroveremo nel fine settimana o a ottobre, nel frattempo portate un po’ di Caritas nei vostri luoghi di lavoro.