๐—–๐—ฟ๐—ผ๐—ป๐—ฎ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜‡๐—ผ๐—ป๐—ฎ ๐—ฟ๐—ผ๐˜€๐˜€๐—ฎ, ๐—ด๐—ถ๐—ผ๐—ฟ๐—ป๐—ผ ๐Ÿฑ๐Ÿฑ: ๐Ÿฌ๐Ÿญ/๐Ÿฌ๐Ÿฑ/๐Ÿฎ๐Ÿฌ๐Ÿฎ๐Ÿฌ

Affido la mia riflessione di oggi a don Walter Magnoni Responsabile del Servizio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Milano.

ยซDal momento in cui la peste si fu realmente impadronita di tutta la cittร  [โ€ฆ] disorganizzรฒ tutta la vita economica determinando un numero considerevole di disoccupatiยป (Albert Camus, La peste).

Queste parole sono solo alcune di quelle che si potrebbero citare per descrivere le analogie tra il quadro presentato dallo scrittore francese nella sua opera e i nostri giorni. Il testo infatti rappresenta bene una cittร  che inizialmente minimizza il problema e solo di fronte a unโ€™emergenza ormai evidente comincia a prendere le giuste misure per contrastare il male, anche se nel frattempo si รจ giร  creata disoccupazione. All’inizio del libro, quando ancora la cittร  non รจ consapevole di quello che sta accadendo, il dottor Rieux apre una finestra:

ยซIl brusio della cittร  si accrebbe all’improvviso. Da unโ€™officina poco distante saliva il sibilo breve e ripetuto dโ€™una sega meccanica, Rieux si scosse: lร  era la certezza, nel lavoro dโ€™ogni giorno. Il resto era appeso a fili e a movimenti insignificanti, non ci si poteva fermare. Lโ€™essenziale era far bene il proprio mestiereยป.

๐—™๐—ฎ๐—ฟ ๐—ฏ๐—ฒ๐—ป๐—ฒ ๐—ถ๐—น ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐—ผ ๐—บ๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฒฬ€ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐˜€๐˜‚๐—ด๐—ด๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—–๐—ฎ๐—บ๐˜‚๐˜€ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐—ฑ๐—ฒ ๐˜€๐˜‚ ๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ถ ๐—ป๐—ผ๐—ถ ๐—ถ๐—ป ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ผ ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ถ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ฟ๐—ผ๐—ด๐—ฎ ๐—ถ๐—ป ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ผ ๐Ÿญยฐ ๐—บ๐—ฎ๐—ด๐—ด๐—ถ๐—ผ. Ci siamo trovati di fronte a unโ€™emergenza sistemica che appare difficile da domare. Mi pare appropriata lโ€™immagine che usa papa Francesco nellโ€™Evangelii Gaudium:

ยซ๐—ถ๐—น ๐—บ๐—ผ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ฒฬ€ ๐—น๐—ฎ ๐˜€๐—ณ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ผ๐˜ƒ๐—ฒ ๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ถ ๐—ฝ๐˜‚๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐—ฒ๐—พ๐˜‚๐—ถ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐˜๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฎ๐—น ๐—ฐ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐˜ƒ๐—ถ ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ๐—ณ๐—ณ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฒ ๐˜๐—ฟ๐—ฎ ๐˜‚๐—ป ๐—ฝ๐˜‚๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฒ ๐—นโ€™๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ผ. ๐—œ๐—น ๐—บ๐—ผ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐—ถ๐—น ๐—ฝ๐—ผ๐—น๐—ถ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฟ๐—ผ, ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐—ณ๐—น๐—ฒ๐˜๐˜๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ณ๐—น๐˜‚๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ฒ ๐—น๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฎ๐—ฟ๐˜‡๐—ถ๐—ฎ๐—น๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ถ๐—ป ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ผ ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ป๐—ด๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ฎ ๐—น๐—ผ๐—ฟ๐—ผ ๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ด๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐—น๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ยป (EG 236).

Trasporti, turismo, commercio, agricoltura, cultura, spettacolo, edilizia e altri settori sono stati toccati pesantemente e non esiste ambito che non veda fatica. Nelle cittร  vediamo i riders che fanno consegne e altri fattorini che possono muoversi senza traffico. In effetti Amazon ha visto crescere la domanda e le edicole sono tornate a vendere piรน giornali, cosรฌ come i negozietti di quartiere โ€“ quelli che vendono generi alimentari โ€“ sono stati riscoperti e valorizzati. La situazione รจ davvero inedita, il petrolio non vedeva un calo cosรฌ drastico da novant’anni. Allora fu la crisi del โ€™29 a generare un disastro economico, oggi il Coronavirus non solo miete vittime a centinaia di migliaia, ma apre scenari dโ€™incertezza che alimentano timori non infondati.
Lโ€™essenziale รจ far bene il proprio mestiere: mi piace parafrasare le parole di Camus per interrogarmi su cosa significhi oggi fare bene il proprio compito. Di sicuro negli ospedali la generositร  e lโ€™impegno di tanti medici, infermieri e personale sanitario hanno salvato tante vite, pagando con numerosi morti questa dedizione. La politica si รจ mossa come ha potuto, con decreti, proroghe, ipotesi di nuove fasi. Lโ€™immagine รจ quella della barca che naviga a vista, in cerca di sponde dove approdare, nella difficoltร  di chi non sa quale sia la sponda da raggiungere. Salvare vite e non far precipitare lavoro ed economia sono un dilemma che mostra come il โ€œpoliedroโ€ sia complesso.
Ma la vera sfida dove tutto si gioca รจ la solidarietร . Infatti il Coronavirus ha evidenziato il divario tra chi ha i mezzi per comunicare, le risorse per vivere e le energie per reinventarsi spazi e attivitร  e chi รจ piรน povero, fragile e solo. Questo gap chiede una creativitร  che, anzichรฉ allargare le distanze, le accorci attraverso gesti concreti di cura reciproca. La sfida della prossimitร  non si deve arrendere alle corrette misure di distanziamento fisico. La differenza tra distanza fisica e distanza sociale non รจ da poco. La prima รจ misura necessaria per evitare i contagi, la seconda รจ isolare le persone e lasciare i piรน deboli in una pericolosa solitudine. Anche il lavoro e lโ€™economia chiedono di essere ripensati, ma senza perdere dinamiche di solidarietร .
Far bene il proprio mestiere รจ sicuramente pensare ai piรน deboli e immaginare trame di vicinanza reale.

Saluti cercando di far bene il proprio mestiere, dalla zona rossa