Un saluto a tutta la Comunità, siamo Antonio e Stefano e siamo qui a Bagdad, terra di contraddizioni e, purtroppo, di forti contrasti tra le varie comunità Islamiche, e di battaglia contro l’Isil.
Stiamo vivendo da una parte un tempo di grazia, come tutto il mondo cristiano, appunto con la Pasqua, tempo in cui abbiamo partecipato alle celebrazioni liturgiche della comunità cattolica latina, tempo in cui con la visita pastorale di Paolo Ramonda, e il conseguente incontro con il Vescovo Jean Sleiman, e altre autorità della Chiesa, si è giunti al discernimento, e all’accordo di trovare una casa in affitto, forti dell’appoggio del Vescovo e della sua disponibilità ad aiutarci a trovarla.
Con il Vescovo abbiamo instaurato un rapporto simpatico, ed in un mondo arabo con una lingua così dura, trovare due interlocutori neolatini per lui è stato un piacere.
Il rapporto con le Suore di Madre Teresa di Calcutta si fa sempre più assiduo e costante, loro stesse oramai ci hanno accolto con grande benevolenza, e l’incontro con loro si fa sempre più familiare, tanto più con i loro piccoli che quando ci vedono, ci corrono incontro per fare quel pieno di affettività e di amore, così come ci diceva il Don.
Il contesto stesso delle Suore diventa, se pur limitatamente, opportunità per mettere a frutto quel poco Irakeno, che con grande fatica, stiamo cercando di apprendere, grazie alla nostra diligente e brava insegnante d’Irakeno, che parla perfettamente italiano e che tre volte alla settimana viene per cercare di aprirci la mente. In effetti la Signora che ci insegna, diventa per noi un’opportunità di dialogo con chi conosce, certo dal suo punto di vista, il mondo Irakeno ed Arabo, ed è proprio da lei che veniamo a conoscenza di molti aspetti culturali, e tanto più di molte notizie poco edificanti e distensive sull’attuale situazione politico economica del Paese.
Proprio in merito a quest’ultima situazione, ci troviamo a vivere un periodo di grandi manifestazioni, contro l’attuale Governo, da parte di una gran massa di cittadini Sciiti, per lo più schierati all’opposizione, ma anche di Sunniti. L’Ayatollah Muqtada Assader esponente di spicco del mondo Sciita che sta all’opposizione, cavalcando l’onda del malcontento generale, ha spinto i manifestanti ad iniziare un periodo di presidio permanente, con delle Tende piantate davanti la Zona Verde, e con l’ultimatum dato al Governo di invadere la stessa zona verde, qual’ora questo non inizi a far giustizia di coloro che nel precedente governo si sono macchiati di corruzione, dilapidando tutte le risorse delle casse del Paese, per poi comunque procedere con una politica a favore della Gente.
Tutto questo ha prodotto una certa tensione nella gente, se pur assetata di giustizia, soprattutto nel bisogno contingente, nutriva il timore che tutto questo degenerasse in atti di violenza, ma proprio dell’ultima ora è la notizia che il primo Ministro ha sciolto l’attuale Governo con l’intento di farne uno nuovo, e questo ha subito prodotto l’effetto di far cessare questa manifestazione, iniziando a togliere il presidio delle Tende. Anche se in questo Paese, la violenza è già elemento quotidiano, dal momento che non passa giorno che non si abbia notizia di attentati nei Mercati o Stadi, nelle Vie o nelle Moschee, nei quali molte sono le vittime innocenti di una interminabile guerra Settaria, in cui le parti in causa hanno le loro colpe sostenute per di più da una cultura impregnata dall’occhio per occhio e fondata su principi e norme religiose arcaiche ma purtroppo ancora attuali, ma di cui l’Occidente opulento e approfittatore non se ne può lavare le mani. In tutto questo, noi che possiamo fare?
Sicuramente pregare, e come dice San Paolo ciò che rimane alla fine è la Fede, la Speranza e la Carità! La fede, in un Dio che tutto vede e tutto vigila, fiduciosi che sarà Lui, non si sa come e quando, che creerà situazioni di svolta in questo Paese, per delle premesse di Pace vera. La speranza, che tutto non degeneri nella follia omicida, che vede la violenza come unico mezzo di risoluzione, ma tanto più la speranza che questo desiderio di giustizia, oggi sbandierato nelle piazze contro i corrotti, sia un segno di cambiamento che esprime il volere una giustizia equa e non di parte. La Carità, che oggi possiamo vivere in rapporto ai piccoli di Madre Teresa, nell’attesa di una nostra realtà, i quali ci ricordano ciò che dice il Salmo 8 “Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza (o Dio), contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli”, e così don Oreste che ci dice che il male si vince solo per trapianto vitale.