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Il mio intervento di oggi lo affido alle parole che don Luigi Ciotti ha affidato ad Avvenire domenica scorsa 26 aprile.
Un vaccino contro gli egoismi, la strada che porta fuori da questa crisi
RESISTERE PER COSTRUIRE INSIEME UN NUOVO UMANESIMO DI LIBERTร
Perchรฉ questo 25 aprile โ vissuto ieri con grande e intensa partecipazione โ non sia presto dimenticato come ogni celebrazione puramente retorica, bisogna ripartire da una consapevolezza scomoda ma necessaria: abbiamo fatto un cattivo uso della libertร che ci รจ stata donata. Per costruire un vero cambiamento bisogna allora innanzitutto ripensare la nostra idea di libertร . La libertร รจ un bene comune, prima che individuale. ร un bisogno di tutti. Per questo รจ da sempre il motore piรน potente della Storia, quello che spinge a lottare contro le ingiustizie, le violenze, le dittature. Quello che ha animato la Resistenza e ci ha consegnato la democrazia.
Ma lโideale di libertร che ha animato i partigiani e ispirato le pagine della Costituzione รจ stato corrotto.
La libertร si รจ degradata da bene comune a bene individuale. Della libertร รจ stato fatto un cattivo uso: esclusivo e a volte criminale. Allora il punto fermo, imprescindibile, รจ che la libertร di ciascuno comporta quella degli altri. La libertร รจ di tutti o non รจ libertร . Si รจ liberi con gli altri e per gli altri. Non saremo liberi finchรฉ un solo uomo sulla Terra sarร ancora sfruttato, umiliato, oppresso. La libertร comporta lโimpegno a liberare chi ancora libero non รจ. Allora questo โ25 aprileโ celebrato in una contingenza difficile e drammatica come quella della pandemia, deve essere unโoccasione per rileggere la libertร alla luce della responsabilitร . Sรฌ, perchรฉ la libertร senza responsabilitร degenera in arbitrio, in egoismo, in affermazione di sรฉ contro gli altri o a scapito loro. ร la logica che muove questo sistema economico, sistema ยซingiusto alla radiceยป โ come dice papa Francesco โ ingiusto perchรฉ selettivo. Un sistema che ha distrutto i diritti e i beni comuni, trasformandoli in privilegi di chi detiene potere o possiede ricchezza.
Per uscire davvero da questa crisi sanitaria non basta allora trovare un vaccino contro il virus: bisogna trovarne uno anche contro gli egoismi. Altrimenti, se saremo colpiti da un altro virus, da unโaltra crisi di questa portata, la logica dellโintervento sarร inevitabilmente quella del mors tua, vita mea, della sopravvivenza garantita solo ai ricchi, ai potenti, ai corrotti, ai mafiosi.ร negata ai deboli, ai poveri, agli immigrati, agli anziani non โproduttiviโ.
Giร abbiamo visto qualche agghiacciante avvisaglia di questa selezione disumana.
Allora lโereditร che ci lascia questo settantacinquesimo 25 aprile รจ etica e insieme pragmatica: impegnarci di piรน, insieme, per costruire un Nuovo Umanesimo, un nuovo paradigma dellโumano, come anche esorta la Laudato Siโ di papa Francesco. ร una questione culturale, prima che politica. Dobbiamo avere il coraggio di lasciare la strada distruttiva e suicida dellโindividualismo per riconoscere la nostra comune appartenenza allโโumanoโ, a partire dai suoi bisogni fondamentali: casa, lavoro vero, istruzione, cura del corpo e dellโanima. ร questa la premessa per liberarci dalle mafie e dalla corruzione, dalla produzione e dal commercio di armi, da unโinformazione asservita a poteri forti โ industriali e non solo โ che tace o deforma la realtร . Piรน in generale, per liberarci da un sistema economico che arricchisce pochi a spese di tutti gli altri, alimentando la povertร , la disoccupazione, la disperazione. Pensiamo ai giovani in cerca di lavoro, agli anziani soli e abbandonati, al vergognoso Olocausto dei migranti, vittime dellโegoismo e dellโindifferenza globali.
La parola โlibertร โ vada dunque interpretata con occhi nuovi, libertร come coraggio e impegno per contrastare le disuguaglianze e denunciare una politica incapace di pensare e operare oltre la logica dei profitti, e prima ancora di distribuire quei profitti in modo equo. Un Paese non รจ unโazienda. Un Paese รจ una comunitร di vite, di speranze, di culture che diventa tanto piรน grande quanto piรน accoglie, si relaziona agli altri Paesi, stabilisce rapporti, abbatte muri e diffidenze.
Si parla tanto in questi giorni della solidarietร come di un principio fondante dellโEuropa unita. ร cosรฌ, ma i Padri della Comunitร Europea โ come i partigiani della Resistenza โ sognavano un mondo dove la dignitร e la libertร della persona fosse il valore fondamentale, valore inestimabile, non valutabile con i parametri del โmercatoโ. Un mondo dove lโeconomia fosse servizio al bene comune e non, come si รจ ridotta, strumento di ricatto e di potere.
Ricordiamolo quando parliamo di solidarietร europea, e facciamo in modo che la memoria di questo โ25 aprileโ diventi davvero impegno.
Saluti resistenti, umani e liberi, dalla zona rossa