𝗖𝗿𝗼𝗻𝗮𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗿𝗼𝘀𝘀𝗮, 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝟰𝟯: 𝟭𝟵/𝟬𝟰/𝟮𝟬𝟮𝟬

La vignetta pubblicata ieri sul Corriere della Sera mi ha fatto pensare molto.
La satira ha spesso la capacità, in un disegno, di fare la sintesi di situazioni anche molto complesse.
La giusta voglia di ripartire, senza gli opportuni interventi a tutela della comunità e dell’ambiente, rischia seriamente di produrre un futuro come quello disegnato.
Alla fase 2 devono essere pensati, oltre alle dovute tutele sanitarie, anche provvedimenti sociali e a tutela dell’ambiente. Se questo non avvenisse la forbice tra chi ha possibilità e chi non le ha, già drammaticamente ampia, rischia di essere, se possibile, ancora più accentuata.
Gli scienziati ripetono con insistenza che il numero delle epidemie è cresciuto e crescerà, perché i nostri modelli di sviluppo non tengono in considerazione l’equilibrio degli ecosistemi né il rispetto per la casa comune.
Abbiamo agito come se sul pianeta fossimo soli, dimenticando che con le altre creature noi condividiamo ambienti, potenzialità incredibili e, anche, patologie e virus.
Tutto è connesso.
In questo mondo globalizzato, i nostri stili di vita necessitano di conversione. Abbiamo costruito società mosse dal dogma del profitto e dell’utilitarismo, che operano come mercati massificati che non dormono mai, e praticano un drammatico disinvestimento sull’umano… che diventa vittima dell’esclusione, dell’indifferenza e dello scarto.
Sembra non esserci alternativa alla corsa al produrre di più per consumare di più, abbiamo disimparato l’essenziale della vita.
Ci servono una nuova sapienza, modelli più integratori, visioni capaci di dialogare con l’intera personalità umana nelle sue diverse dimensioni.
Non è sufficiente agire per la paura di morire o per il terrore che ne deriva.
Dobbiamo rilanciare la nostra alleanza con la vita.
Il peggio che ci possa accadere non è questo virus Covid-19, ma che, oltre a condizionare la nostra vita, riduca drasticamente la nostra capacità di credere, dichiari inutili l’impegno ad amare, la passione di servire e la premura per il creato.
Non dobbiamo avere paura dei nostri valori e dei nostri sentimenti.
Non dobbiamo avere paura di lottare per difenderli.
Non dobbiamo avere paura perché siamo insieme.
Insieme possiamo cogliere l’occasione che ci offre il Covid-19 per riappropriarci del nostro modo di essere e vivere, del nostro essere comunità, del nostro futuro, della nostra alleanza con la vita.

Saluti pieni di vita, dalla zona rossa