๐๐ฟ๐ผ๐ป๐ฎ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐๐ผ๐ป๐ฎ ๐ฟ๐ผ๐๐๐ฎ, ๐ด๐ถ๐ผ๐ฟ๐ป๐ผ ๐ฏ๐ฐ: ๐ญ๐ฌ/๐ฌ๐ฐ/๐ฎ๐ฌ๐ฎ๐ฌ
Affido anche oggi la mia riflessione al vibrante ed appassionato atto di fede del Vescovo di Molfetta Tonino Bello.
ร un poโ lungo ma ritengo valga la pena leggerlo fino in fondo pensando che, quella collocazione provvisoria รจ un poโ la precarietร , lโincertezza, e lโinsicurezza di questo tempo.
Ognuno di noi lo puรฒ leggerlo o ascoltarlo pensando a sรฉ stesso, ai suoi cari, alle persone vicine, con la consapevolezza che la Pasqua รจ vicina!
โMiei cari fratelli,
nel Duomo vecchio di Molfetta c โรจ un grande Crocifisso di terracotta. Lโha donato, qualche anno fa uno scultore del luogo. Il Parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, lโha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta: “Collocazione provvisoria”.
La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dellโopera, mi รจ parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il Parroco di non rimuovere per nessuna ragione il Crocifisso di lรฌ, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito.
Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la Croce. La mia, la tua croce, non solo quella del Cristo.
Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i morsi della solitudine.
Abbi fiducia, tu che bevi il calice amaro dellโabbandono.
Non ti disperare, madre dolcissima, che hai partorito un figlio focomelico.
Non imprecare, sorella, che ti vedi distruggere giorno dopo giorno da un male che non perdona.
Asciugati le lacrime, fratello, che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che credevi tuoi amici.
Non angosciarti, tu che per un tracollo improvviso vedi i tuoi beni pignorati, i tuoi progetti in frantumi, le tue fatiche distrutte.
Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire.
Non abbatterti, fratello povero, che non sei calcolato da nessuno, che non sei creduto dalla gente e che, invece del pane, sei costretto ad ingoiare bocconi di amarezza.
Asciugati le lacrime, fratello, che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che credevi tuoi amici.
Non angosciarti, tu che per un tracollo improvviso vedi i tuoi beni pignorati, i tuoi progetti in frantumi.
Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire.
Non avvilirti, amico sfortunato, che nella vita hai visto partire tanti bastimenti, e tu sei rimasto sempre a terra.
Coraggio. La tua croce, anche se durasse tutta la vita, รจ sempre “collocazione provvisoria”. Il Calvario, dove essa รจ piantata non รจ zona residenziale.
E il terreno di questa collina dove si consuma la tua sofferenza, non si venderร mai come suolo edificatorio.
Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietร della croce.
C โรจ una frase immensa, che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo: “Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”. Forse รจ la frase piรน scura di tutta la Bibbia. Per me รจ una delle piรน luminose.
Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili, il tempo concesso al buio di infierire sulla terra.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dellโuomo.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora รจ consentita la sosta sul Golgota.
Al di fuori di quell’orario, cโรจ divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarร la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza piรน lunga sarร considerata abusiva da Dio.โ
Coraggio, fratello che soffri. C โรจ anche per te una deposizione della croce. C โรจ anche per te una pietร sovrumana. Ecco giร una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza.
Tra le braccia materne si svelerร , finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo.
Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederร il posto alla luce, la terra riacquisterร i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperร tra le nuvole in fuga.
Un abbraccio.
Don Tonino Bello, Vescovo
Saluti provvisori, in attesa di scambiarsi quelli veri, dalla zona rossa