๐๐ฟ๐ผ๐ป๐ฎ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐๐ผ๐ป๐ฎ ๐ฟ๐ผ๐๐๐ฎ, ๐ด๐ถ๐ผ๐ฟ๐ป๐ผ ๐ฏ๐ฌ: ๐ฌ๐ฒ/๐ฌ๐ฐ/๐ฎ๐ฌ๐ฎ๐ฌ
Dopo 30 giorni esatti riesco a scrivere della morte che mai, come in questi giorni, incombe nei nostri pensieri.
Lo faccio oggi, dopo un mese, lo faccio allโinizio della Settimana Santa che ci condurrร alla morte e Resurrezione di nostro Signore Gesรน Cristo. Lo faccio in punta di piedi.
Ho pensato mille volte alla situazione straziante che vive chi vede una persona cara recuperata a casa dal personale del 118 che, dovutamente protetto, lo porta in ospedale e, in alcuni casi, quello รจ lโultimo momento in cui lโhanno potuto vedere.
Ho pensato mille volte allโimpossibilitร di portare lโultimo saluto ai propri parenti e/o amici.
Ho pensato mille volte alla situazione in cui il tuo caro รจ in una di quelle bare di fronte a te, ma tu non sai qual รจ.
Ho pensato mille volte allโimpossibilitร di poter celebrare i funerali.
Ho pensato mille volte alla eventuale morte di qualcuno dei miei familiari.
Ho pensato mille volte alla mia morte.
Il nostro rapporto con la morte รจ forzatamente cambiato e, conseguentemente, anche il nostro rapporto con la vita.
Il Covid-19 ci ha obbligato a far ordine e dar valore alla nostra esistenza, spesso ribaltando le logiche con cui eravamo abituati a ragionare.
Vita e morte mai come in questi giorni si intrecciano e camminano lโuna a fianco dellโaltra.
Gioia e dolore, felicitร e sofferenza, sono le due facce delle nostre giornate.
Forse รจ in questo momento che possiamo comprendere il dolore legato alle morti sconosciute, lontane da noiโฆ le morti delle periferie del mondo, delle periferie esistenziali.
La FAO stima che ogni giorno ben 25mila persone muoiono di fame, mentre lโUnicef comunica che tre milioni di bambini nel mondo muoiono ogni anno per malnutrizione. Per non parlare delle vittime delle guerre, quelle del lavoro, โฆ
Quante morti inutili!
Chi muore di fame, chi butta il cibo. Quante ingiustizie in questo mondo!
Spero che, quando finalmente avremo lasciato alle spalle questo periodo, ci ricorderemo di quelle persone che per fame, per stenti, โฆ per ingiustizie, continueranno a morire, ignare del Coronavirus.
Spero che questa Settimana Santa nella quale ci siamo incamminati, ci aiuti ad uscire dal torpore e dallโindifferenza, adesso che anche noi siamo messi allโangolo, possiamo cercare di capire chi รจ quotidianamente, da sempre, messo allโangolo dalla vita, dalle nostre scelte, dalle scelte delle multinazionali, dalle scelte dellโeconomia, dalle scelte dei potenti.
Spero che questa Pasqua, proprio per la condizione particolarissima con cui la vivremo, possa far resuscitare la nostra umanitร e farci riscoprire tutti come fratelli e sorelle.
Lo spero sinceramente e sono convinto che, se ognuno di noi lo vuole, possiamo insieme cambiare le regole che hanno governato finora il mondo e renderlo piรน giusto ed equo.
Saluti rispettosi, vicini e fraterni, dalla zona rossa